Perchè Sanremo è Sanremo

Ieri notte sono andato a letto particolarmente tardi, infatti sono rimasto alzato fino alle 4 di notte a cercare di craccare il sistema operativo della Nasa con un euroconveritore (sì, proprio quelli che aveva mandato a casa Berlusconi) e ci sarei riuscito se non fossero finite le pile…. Ancora mezzo rincoglionito stamane sento suonare il telefono, alzo la cornetta e riconosco la voce di Pippo Baudo (io e lui siamo stati per tre anni campioni di coppia di Wrestling, poi battuti dalla coppia Don Bachi-Rey Misterio) “Cazzo ci fai ancora a casa Shulz? Vieni giù subito qui che c’è bisogno di te”.
Nell’enfasi degli ultimi giorni mi ero dimenticato che ero stato nominato come riserva al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, avrei dovuto partecipare in caso di defezione, morte o pignoramento dell’ugola di qualcuno dei cantanti in concorso. E infatti nella notte era successa la tragedia: un autospurghi della compagnia di bandiera “Facce di Melma” aveva inavvertitamente investito Paolo Meneguzzi, che usciva in quel momento da una piadineria del centro di Ventimiglia. Il cantante accortosi che l’oscurità aveva “coperto” tale incidente si era messo a cantare una delle sue bellissime hit per attirare l’attenzione, ma l’autista dell’autospurghi, pensando che quello strano “gracchiare” fosse imputabile a problemi di frizione, si è limitato a sgasare un pochettino. I passanti invece si erano accorti che c’era sotto Meneguzzi ma fondamentalmente gli andava bene così.
In tal modo rientravo in concorso io con la canzone dal titolo “A volte quando sento un forte maldipancia ritrovo poi nelle mie feci testimonianze di civiltà precolombiane” sottotitolo “Ani!”. Come mossa di marketing dovevo cantare in coppia con la solita gnoccazza dell’est Europa, all’inizio il ballottaggio era tra Anita Blond, Adriana Schlenarikova o Alena Seredova, ma non avendo poi dato disponibilità nessuna delle tre mi è stato assegnato d’ufficio Lothar Matthaus….